Pisani, Domenico and Papalia, A. and Ragonese, G. and Caliri, Francesco and Staropoli, D. and Barbieri, N. F. and Cannavò, A. and Messina, C. (1965) Importanza diagnostica e prognostica dell'esame elettroencefalografico nei traumi cranici: secondo contributo. Accademia Peloritana dei Pericolanti - Classe di Scienze Scienze Medico-Biologiche, LIX (1). pp. 45-77.
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Abstract
Vengono riferite le modificazioni elettroencefalografiche di 391 soggetti di età variabile tra i 4 ed i 72 anni, provenienti in parte dalle Cliniche e dai Reparti Ospedalieri della Città di Messina, dove erano stati ricoverati per avere riportato trauma cranico di entità variabile in occasione, nella grande maggioranza, di incidenti automobilistici e nel lavoro, o inviati dagli Enti Assistenziali (lNAIL, INPS, etc.) perchè avevano pratiche rivendicative in corso.
316 (80,81%) casi avevano avuto in conseguenza del trauma compromissione dello stato di coscienza di durata variabile.
In questi casi era stato possibile fare la seguente diagnosi clinica:
ematoma subdurale cronico (3); meningoencefalite post-traumatica (6); sindrome vestibolare post-traumatica (14); sindrome di deficit psichico e vere e proprie demenze post-traumatiche (16); sindrome confusionale traumatica (18); anomalie del carattere (19); epilessia post-traumatica (72); sindrome soggettiva generale dei craniolesi (98); neurosi post-traumatiche (isteriche, da indennizzo) (145).
In base alle caratteristiche del tracciato sono stati suddivisi gli elettroencefalogrammi in 8 gruppi: I normali 71 casi (18,15%); II Ai limiti 45 casi (11,51%) III Desincronizzati o con microvoltaggio rapido diffuso 162 casi (41 ,43%); IV Disritmia cer. aspecifica diffusa 47 casi (12,02%); V Disritmia epilettica diffusa 9 casi (2,30%); VI Disritmia di tipo sofferenza cerebrale diffusa 15 casi (3,83%); VII Disritmia di tipo sofferenza cer. lateralizzata o focale 7 casi (1,79%); VIII Con focolai irritativi e con theta focale 85 casi (8,92%).
Gli AA. affermano una certa correlazione tra gravità del trauma e percentuale di positività del tracciato (intendendo grave il trauma che si sia accompagnato a perdita di coscienza ed al quale siano seguite complicazioni: epilessia, deficit neurologici e psichici, etcj,
Gli AA. inoltre dopo avere messo in relazione la diagnosi clinica ed i gruppi elettroencefalografici, affermano come anche in casi in cui è stato accertato clinicamente un interessamento organico, sia possibile trovare un tracciato negativo. Pertanto essi affermano che alla negatività del tracciato non deve essere dato un valore assoluto. Infine segnalano, in accordo con gli altri AA. precedenti, la grande percentuale di tracciati desincronizzati e con microvoltaggio rapido diffuso (162 casi pari al 41,34%) che mettono in relazione, come i quadri pressocchè uguali che si possono avere in casi di neurosi ed in sindromi con nette note di esagerata psico-emotività primitiva, con l’aumento delle attività della sostanza reticolare meso-diecefalica, conseguente al suo interessamento dovuto al trauma.
Item Type: | Article |
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Subjects: | M.U.S. - Miscellanea > Atti Accademia Peloritana > Classe di Scienze Medico-Biologiche > 1964-65 |
Depositing User: | Dr PP C |
Date Deposited: | 08 Nov 2012 08:23 |
Last Modified: | 04 Apr 2013 07:54 |
URI: | http://cab.unime.it/mus/id/eprint/1886 |
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