Scordia, Concettina (1942) Contributo alla conoscenza della biologia della costardella. Accademia Peloritana dei Pericolanti, Classe di Scienze MM. FF. NN., XLIV. pp. 31-102.
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Abstract
In questo suo contributo alla biologia della costardella (Scomberesox saurus (WALB.) l'A. chiarisce dapprima che la costardella di Messina, al pari di quella di Napoli, è appunto lo Scomberesox saurus (WALB.), e non già la S.Rondeleti Cuv. e Val., come credeva MOREAU, il quale riteneva che questa specie esistesse unicamente nel Mediterraneo, dove invece esiste l'altra nominata, mentre essa con tutta probabilità deve entrare in sinonimia di questa. Passa quindi allo studio di due <<razze locali>> ben caratterizzate, rispettivamente per Messina e per Napoli, e alle cui aree di dimora particolarmente accenna. Parla poi del soggiorno delle costardelle durante il periodo intergetico e durante quello genetico, e degli spostamenti di esse sia batimetrici che nel piano orizzontale, che costituiscono le migrazioni gamiche di questi Pesci, in rapporto alla loro reazione chemiotattica in dipendenza dei grandi cumuli di plancton generati da noti vortici dello Stretto, per raggiungere i quali cumuli le costardelle provenienti dal Jonio preferiscono seguire la via della sottocorrente montante, la quale affiora avanti Ganzirri e Scilla. Studia idrologicamente e biologicamente questa via, in rapporto al passaggio dal regime invernale a quello estivo, con osservazioni di temperatura, salinità, densità, accennando anche al valore del pH e del contenuto assoluto di $O_2$, nonchè sugli organismi planctonici (Copepodi) che si raccolgono nella acque di Ganzirri, dopo avere determinato i Copepodi che formano in prevalenza il cibo delle costardelle. Raccoglie accuratamente i dati sulla comparsa annuale delle costardelle nello Stretto, sulla loro partenza e sulle loro temporanee assenze nello Stretto medesimo, per dedurne cause, basandosi sui fenomeni oceanografici e biologici osservati e fermandosi poi sulle interferenze fra le migrazioni dei tonni e quelle delle costardelle. Si occupa quindi della vescica natatoria e constata la molto probabile esistenza di rapporti funzionali, non conosciuti finora, fra essa e l'attività delle gondai, ai quali si concatena la concomitante formazione del così detto <<grasso intestinale>>, dovuto a tessuto adiposo costituente peculiari lamelle. Espone lo stato delle gonadi alla fine del periodo genetico, e, dopo avere accennato alle uova e alle larve, descrive una larva libera di 9mm pescata a Ganzirri. Termina col trattato delle veramente imponenti <<fluttuazioni>> verificatesi dal 1935 al 1941, e con l'accennare ad una frequente e notevole infestione da Nematodi del gen. Filometra, che comunemente si osserva e che ha potuto mettere in luce nelle sue osservazioni.
Item Type: | Article |
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Subjects: | M.U.S. - Miscellanea > Atti Accademia Peloritana > Classe di Scienze Fisiche, Matematiche e Naturali > 1941-42 |
Depositing User: | Dr A F |
Date Deposited: | 15 Nov 2012 09:53 |
Last Modified: | 15 Nov 2012 09:53 |
URI: | http://cab.unime.it/mus/id/eprint/2165 |
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