Volpino, G. (1944) Bacilli ed infettività nella tubercolosi. Separazione artificiale dei bacilli dalla proprietà infettante. Accademia Peloritana dei Pericolanti, Classe di Scienze Medico-Biologiche, XLVII. pp. 885-892.
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Abstract
1) Nei primi giorni dell'invasione del processo morboso tubercolare della cavia dalla gamba alle ghiandole linfatiche omolaterali esterne a quella interna addominale prossiminore ed alla milza, si trova già la possibilità di dimostrare il poter infettante (fino alla diluiz. di : 1:5.000 (cinquemila) prima che compaiono i bacilli tubercolari: specialmente nella milza.
2) Le osservazioni sono state eseguite passando il virus tubercolare di cavia in cavie in serie ed i risultati sono particolarmente evidenti dopo il 3°-4° passaggio in serie.
3) Negli stadi avanzati della infezione il potere infettante si può palesare spesso anche nelle diluizioni di 1:50.000 (cinquantamila); e talora anche in quella di 1:100.000 (centomila). Adoperando la diluizione all'1:50.000 di milza, o di ghiandole linfatiche interne accade spesso che tutti gli animali prendano la tubercolosi con l'iniezione di 1cmc.
4) Il numero dei bacilli in tali organi è però scarsissimo; perciò con tale numero non si può spiegare assolutamente l'alta capacità infettante del materiale.
5) Due volte l'organo (milza) al più attento esame non palesò presenza dei bacilli tubercolari e tuttavia le diluizioni di 1:50.000 (cinquantamila) produssero la tubercolosi in tutti gli animali.
6) La presenza ed il numero dei bacilli tubercolari sono stati osservati con metodi diversi, nei preparati colorati e nei preparati senza colorazione in campo chiaro ed in campo oscuro nelle poltiglie d'organi non diluite e nei liquidi filtrati e concentrati, oppure centrifugati; così che si deve pensare come corrispondenti davvicino alla realtà il conteggio e le osservazioni fatte sulla loro presenza.
7) L'adsorbimento con polvere di pietra pomice seguito dalla filtrazione per carta permette di separare praticamente i bacilli dal potere infettante del materiale. Quest'ultimo, infatti, anche dopo tali operazioni, può, inoculato, riprodurre la tubercolosi in tutti gli animali anche dopo essere stato diluito all'1:50.000 (cinquantamila). E' pure possibile liberare dai bacilli, anche se numerosissimi, gli espettorati tubercolari umani, mediante la tecnica dell'adsorbimento con polvere di pomice e successiva filtrazione per carta della diluizione.
Il materiale originario diluito fino all'uno per cinquantamila ha dato la tubercolosi in tutte le cavie, inoculato nella quantità di 1 cmc, nonostante fosse privato totalmente di bacilli.
Item Type: | Article |
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Subjects: | M.U.S. - Miscellanea > Atti Accademia Peloritana > Classe di Scienze Fisiche, Matematiche e Naturali > 1944-45 M.U.S. - Miscellanea > Atti Accademia Peloritana > Classe di Scienze Medico-Biologiche > 1944-45 |
Depositing User: | Dr A F |
Date Deposited: | 24 Jan 2013 09:54 |
Last Modified: | 24 Jan 2013 09:54 |
URI: | http://cab.unime.it/mus/id/eprint/3580 |
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