Buscema, Luca (2011) Libertà di culto ed azione amministrativa: profili critici e linee evolutive. Annali della Facoltà di Economia Università degli Studi di Messina, 1. pp. 56-78. ISSN 2239-7183
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Abstract
L’art. 19 della Costituzione italiana espressamente riconosce il “diritto di professare liberamente
la propria fede religiosa in qualsiasi forma, individuale o associata, di farne propaganda e di esercitane in privato o in pubblico il culto, purché non si tratti di riti contrari al buon costume”.
La libertà religiosa si traduce, così, in positivo, nel conferimento, in favore di ciascuno, del diritto
alla libera esplicazione della propria personalità (“nelle forme esteriori in cui siffatta libertà può manifestarsi, giacchè la libertà di coscienza in materia religiosa – cioè la libertà di credere o non credere in una entità trascendente – attiene al foro interno di ciascuno”)e, in negativo,rileva alla stregua di “libertà da ogni coercizione che imponga il compimento di atti di culto propri di questa o quella confessione da persone che non siano della confessione alla quale l'atto di culto, per così dire, appartiene”, ovvero nei termini di libertà da costrizioni che possano confliggere, irrimediabilmente, con la coscienza religiosa di taluno.
In tal senso, la libertà di culto, genericamente intesa, matura, in seno all’ordinamento giuridico, entro una cornice di disciplina chiaramente composita, espressione, in definitiva, del necessario bilanciamento, avvertito già in sede di Assemblea Costituente, tra diversi valori in gioco.
Item Type: | Article |
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Subjects: | M.U.S. - Contributi Scientifici > 13 - Scienze economiche e statistiche Biblioteca Digitale Riviste > Annali di Economia |
Depositing User: | MRS Cettina Cosenza |
Date Deposited: | 25 Jun 2020 10:06 |
Last Modified: | 01 Jul 2020 15:10 |
URI: | http://cab.unime.it/mus/id/eprint/5666 |
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