Il «romanzo» di Londra

Bartolo Anglani

Abstract


Il saggio ricostruisce la storia d’amore tra Vittorio Alfieri e Penelope Pitt, che si svolse a Londra nel maggio del 1771, dal punto di vista dell’opinione pubblica inglese che fu informata minutamente di ogni dettaglio dai giornali e da altre fonti popolari, nel quadro dei profondi mutamenti sociali e culturali avvenuti nel mondo londinese durante il regno di Giorgio III: quando i casi di immoralità e di adulterio degli aristocratici del Beau Monde divennero argomento di conversazione e oggetto di pubblicazioni che gareggiarono con la letteratura erotica e pornografica. Vista in questa ottica, il «caso» Alfieri-Ligonier non ebbe quasi nulla di eccezionale e fu trattato dalla stampa come uno dei tanti scandali che ebbero come pro-tagonisti personaggi dell’aristocrazia e che ebbero come centro motore il celebre club denominato «New Female Coterie». Nel resoconto della Vita Alfieri sembra essere rimasto all’oscuro di questo sfondo le cui valenze − come ha mostrato la storiografia degli ultimi venti anni − andavano molto oltre le apparenze libertine e pettegole e furono all’origine di una ripresa di egemonia da parte del ceto aristocratico più colto e vicino alle punte avanzate della cultura europea. 


The essay traces the love story between Vittorio Alfieri and Penelope Pitt, which took place in London in May 1771, taking as an observation point the English public opinion which was informed in detail by newspapers and other popular sources. In the context of the intense social and cultural changes that occurred during the reign of George III, the cases of immorality and adultery of the aristocrats of the Beau Monde became a topic of conversation and the subject of publications that competed with erotic and pornographic literature. Seen in this light, the ‘Alfieri-Ligonier case’ had almost nothing exceptional and was treated by the press as one of the many scandals that had aristocratic personalities as protagonists, and which had the famous club ‘New Female Coterie’ as its driving force. Beyond the libertine and gossipy appearances, the last twenty years historiography has recognized that these facts were at the origin of a resumption of hegemony by the aristocratic class in contact with the advanced peaks of European culture. But Alfieri seems to have remained unaware of this social background.


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DOI: https://doi.org/10.13129/2723-9578/APLF.3.2021.81-128

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