Santità e dannazione: la dimensione purgatoriale del Sud tra Pasolini e Vittorini
Abstract
Si ricostruisce la vicenda del sopralluogo compiuto da un eterogeneo gruppo di intellettuali (tra cui Guttuso, Carlo Levi, Pasolini) nel maggio del ’59 in Sicilia, a Scicli, nel quartiere di Chiafura, con l’intento di osservare dal vivo le singolari condizioni di vita di una parte della popolazione locale, i cosiddetti ‘aggrottati’ perché residenti in abitazioni scavate nella roccia. In particolare, il presente contributo intende accendere un riflettore sullo scritto di Pasolini La loro coscienza è già nel domani, pubblicato su «Vie Nuove», in un numero speciale dedicato appunto all’esperienza chiarafurana: a partire dalla sua collocazione critica entro la riflessione sul Sud dell’autore – nonché entro il più ampio pensiero sulla questione meridionale sviluppato da Cassano – si verificano attentamente le incidenze sulla poetica pasoliniana. Si analizza, inoltre, la funziona simbolica del paesaggio trogloditico di Scicli nella narrativa di Vittorini.
This article recounts the story of a diverse group of intellectuals (including Guttuso, Carlo Levi, and Pasolini amongst others) who, in May 1959, visited the Chiafura district of Scicli, in Sicily, with a view to observing first-hand the peculiar living conditions of a local group – the so-called ‘aggrottati’ – who lived in dwellings dug into the rock. Specifically, this contribution aims to turn the spotlight on Pasolini’s La loro coscienza è già nel domani, published in «Vie Nuove», in a special issue dedicated precisely to the ‘Chiarofuran’ experience. Said article is critical to the author’s reflection on the South – as well as to the broader enquiry into the matter of southern Italy as conducted by Cassano – and its impact on Pasolini’s poetics is hereby carefully examined. The symbolic function of the troglodytic landscape of Scicli in Vittorini’s fiction is also analysed
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PDFDOI: https://doi.org/10.13129/2723-9578/APLF.4.2022.115-139
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