The Floating Duck Syndrome: The Gap Between Appearance and Reality on Social Media
Abstract
L'uso pervasivo dei social media nell'"era digitale" ha una relazione complessa e ambivalente con la salute mentale. Questa revisione esplora i meccanismi psicologici alla base dei benefici e dei rischi dei social media, concentrandosi sull'uso attivo rispetto a quello passivo e sui loro distinti impatti sul benessere. L'uso passivo, caratterizzato dal consumo di contenuti senza interazione, è fortemente associato a effetti negativi, tra cui confronto sociale, invidia e calore del benessere psicologico. La "sindrome dell'anatra immagini", una metafora per le diverse tra rappresentazioni online idealizzate e lotte nella vita reale, evidenzia come le curate intensificano sentimenti di inadeguatezza e frustrazione, in particolare tra gruppi vulnerabili come le giovani donne. Gli esiti negativi collegati a questo fenomeno includono insoddisfazione corporea, immagine di sé distorta e aumento dell'ansia. Al contrario, l'uso attivo caratterizzato da un coinvolgimento significativo e connessioni autentiche, può promuovere ottimismo, ispirazione e supporto sociale, promuovendo il benessere generale.
La revisione sottolinea il ruolo dello squilibrio sforzo-ricompensa nell'amplificazione dell'insoddisfazione degli utenti, poiché gli individui investono molto nella creazione di personaggi online idealizzati, solo per trovarsi di fronte ad aspettative non soddisfatte. Tuttavia, le prove suggeriscono anche che i confronti sociali positivi e le interazioni autentiche sui social media possono ispirare cambiamenti di vita costruttivi e rafforzare l'identità personale. Questa dualità sottolinea la necessità di strategie per mitigare gli impatti negativi sfruttando al contempo i potenziali benefici dei social media. La ricerca futura dovrebbe concentrarsi sulla promozione di un uso consapevole ed equilibrato della piattaforma per migliorare i risultati in materia di salute mentale.
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