Franco Trincale Pensu, chiudu l’occhi e scrivu, Poesie e disegni di un cantastorie, a cura di Mauro Geraci Le strade bianche di Stampa Alternativa Pitigliano (Grosseto) 2020, pp.196

Mario Scarica

Abstract


Raccontare e raccontarsi, un bisogno insopprimibile dell’uomo da sempre, ad ogni latitudine culturale e storica. Tutto ha inizio dagli incerti fonemi vocali dell’uomo arcaico, nell'area del presemantico, dai suoni disarticolati e vocalizzi referenziali e segnaletici, nell’accezione anche di genocanto, quali ‘vagiti dell’anima’ prima del canto, ad imitazione dei versi sonori della natura e delle sue creature, uniti alle incisioni rupestri. E poi, ecco la trasfigurazione dei suoni umani in un codice linguistico riconoscibile, identitario, condiviso, in grado di formalizzare e rappresentare il proprio sguardo sul mondo e sugli uomini.

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DOI: https://doi.org/10.6092/2240-7715/2021.1.191-195

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