Dieci Idee per il Museo e Parco Geominerario della Pomice di Lipari

Giuseppe La Greca

Abstract


La Giunta Regionale con deliberazione n. 265 del 17 giugno 2021 ha deciso di istituire il Museo della Pomice/Parco geominerario della Pomice-Isola di Lipari. La decisione della Giunta è nata a seguito della nota del Presidente della Regione n. 13876 del 17 giugno 2021, con la quale l'On.le Musumeci propone l'istituzione del Museo della Pomice/Parco geominerario della Pomice-Isola di Lipari, per tutelare e valorizzare il patrimonio immateriale rappresentato dall'attività di estrazione della pomice e dell'ossidiana sull'isola di Lipari, che vanta radici antichissime e riveste un rilevante significato economico, storico e culturale.


Dieci Idee per il futuro


Non si hanno notizie certe sul commercio della pomice in epoca greca, sebbene si presuma che sin dai tempi antichi sia stata variamente utilizzata. La pomice venne esportata dai romani, che la utilizzarono nelle loro costruzioni. Due, tra tutte, il Pantheon e le Insulae: nel primo la pomice è presente nella copertura emisferica, totalmente innovativa per il tempo in cui fu costruita in quanto coprì una notevole superficie, poggiando esclusivamente sulle pareti esterne della costruzione. Nelle Insulae la pomice non venne utilizzata con caratteristiche strutturali, bensì come decorazione parietale. La prima testimonianza storica sulla sfruttamento della pomice è un mandato del Re di Napoli Carlo d’Angiò del 18 maggio 1276 con il quale il Sovrano autorizza il Vescovo ad asportare e commerciare “sulfhur, alumen, carbones, lapides et scopas ac deferendum illa ad vendendum per terras fidelium et amicorum nostrorum”. Carlo D’Angiò aveva proibito ad alcuni mercanti l’acquisto di zolfo, allume, carbone, pietre e scope nelle isole di Vulcano e di Lipari. Il Vescovo, ricevendo danni da quest’ordine, supplicò il re di togliere tale proibizione per i mercanti che andassero a vendere le predette merci nel reame o nelle terre dei fedeli ed amici del re. E questi annui. E’ un breve accenno ma proprio il richiamo al “Lapides” e la conferma dello sfruttamento della pietra pomice, soltanto le pomici poteva avere tale valore da esportarsi fuori dal Regno. Nel 1400, precisamente nel periodo dal 1413 al 1433, la pomice di Lipari è stata utilizzata nella costruzione della Cappella di Santa Maria del Fiore a Firenze, dove serviva per la levigatura del marmo. Le prime notizie sull’esportazione della pomice sono del 1681 in un incartamento relativo ad una partita di "cofina mille e quattrocento di pietri pommici boni mercantili e ricettabili per condurli a consignare a Livorno a Francesco Rosso come commesso e rappresentante". Il porto di Livorno sarà per secoli uno dei maggiori porti di sbarco della pomice proveniente da Lipari. Nel corso dell'Ottocento lo sfruttamento delle terre pomicifere si andò sempre più intensificando, assumendo la piena fisionomia industriale a partire dal 1880.

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DOI: https://doi.org/10.13129/2240-7715/2022.1.59-74

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