Giorgio Caproni e la "retractatio" d'Enea
Abstract
Il contributo offre una rilettura del poemetto Il Passaggio d’Enea (1952) di G. Caproni alla luce della narrazione virgiliana. Il confronto coi luoghi classici consente una comprensione profonda del testo, specialmente del personaggio di Euridice, dietro cui si cela una contaminazione di miti. Già da Ennio e Pausania si attesta, infatti, la denominazione di Euridice per Creusa: un’ambiguità giocata da Virgilio stesso, in una intima forma di rinnovamento dell’epos, recuperata qui da Caproni.
This paper conducts a new reading of Caproni’s short poem Il passaggio di Enea (1952). Compared with Vergil’s narration, Caproni’s text allows for a deeper and more complex understanding. The character of Euridice in particular, who is comprised of two interwoven myths, encourages new insights. Ennio and Pausania allready use the name of Euridice in place of Creusa’s; Caproni recovers the ambiguity of Vergil's lines, offering a retake on the latter’s notion of revitalized epos.
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PDFDOI: https://doi.org/10.6092/2499-8923/2016/1/1245
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