Infanzia come fantasia e dissidenza riflessiva. Per una filosofia della nascita

Giovanna Costanzo

Abstract


Interrogarsi sul senso antropologico della nascita e sul modo di essere del bambino, significa in realtà porre domande da due diversi punti di vista ma sulla stessa questione. Da una parte interrogarsi sulla natalità propria di ogni essere umano, sul suo venire al mondo e dare inizio a qualcosa di nuovo e dall’altro sul “principiare” proprio della fantasia e del gioco, sulle attività ludiche e conoscitive con cui il bambino fa il suo ingresso nell’ordine sociale, ma infrangendo e innovando. Quando il mondo degli adulti per educare il bambino soffoca la sua fantasia, si compie un vero e proprio “infanticidio”.

When we ask ourselves about the anthropological sense of birth and the way of being of the child, in reality we ask one question from two different points of view. On the one hand to ask oneself about the our birth, about our coming into the world and start something new and on the other about the "beginning" of fantasy and play, playful and cognitive activities with which the child makes his entry into the social order, breaking and innovating. The problem occurs when, in order to educate the child, the adult suffocates his fantasy, making a real "infanticide".

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DOI: https://doi.org/103271/