La relazione adulto-bambino nelle riflessioni di una pedagogista nera

Abstract

Adottata nel 1989, la Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza dell’Onu riconosce la necessità per tutti gli Stati membri di adottare «ogni misura legislativa, amministrativa, sociale ed educativa per tutelare il fanciullo contro ogni forma di violenza, di oltraggio o di brutalità fisiche o mentali, di abbandono o di negligenza, di maltrattamenti o di sfruttamento»1. Il riconoscimento del supremo interesse del bambino presuppone uno specifico impegno da parte della società e necessita di un preliminare consenso intorno al significato del termine infanzia. Oggetto privilegiato del testo sarà il ruolo dell’adulto, e del rapporto adulto-bambino, nel complesso percorso di formazione dell’uomo riletto attraverso le suggestioni di colei che, attraverso l’analisi della realtà concreta del mondo infantile, è riuscita a cogliere le contraddizioni insite nel processo educativo e a palesare i pericoli sottesi ad un’educazione volta a mascherare l’indifferenza e l’abuso di potere che l’adulto compie sul bambino: Alice Miller.

Adopted in 1989, the ONU Convention on the Rigths of the Child - CRC, recognizes the need for all Parties States to adopt «all appropriate legislative, administrative, social and educational measures to protect the child from all forms of physical or mental violence, injury or abuse, neglect or negligent treatment, maltreatment or exploitation». To recognize the supreme interest of the child, which society will have to deal with, a clear definition of the term childhood is needed. The privileged object of the essay will be the role of the adult, and of the adult-child relationship, re-read through the suggestions of the one who, through the analysis of the concrete reality of the world of children, has managed to grasp the contradictions inherent in the educational process and to reveal the dangers underlying an education aimed at masking the indifference and abuse of power that the adult does on the child: Alice Miller.